Sappiamo tutti cosa è successo in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi (in questi anni, volendo fare un minimo di sforzo di memoria e tornando al 2008/2009) nel Centro Italia. Inutile ripeterlo qui, ne sono pieni telegiornali e social (e speriamo ne restino pieni almeno fino alla fine dell’emergenza, e che se ne continui a parlare anche per tutta la ricostruzione: non dimentichiamo che a Messina ci sono ancora discendenti degli sfollati che vivono nelle baracche, ed il terremoto di Messina è datato 1908).
In tutto questo, fioriscono raccolte fondi e materiali, assieme alle relative polemiche. E fioriscono iniziative legate a queste raccolte, per cui sembrerebbe quasi scontato che una casa editrice come Matisklo debba organizzare pure lei qualcosa a riguardo: un concorso, un’antologia, un qualcosa per “devolvere a favore” delle vittime, dell’emergenza, della ricostruzione.
Matisklo Edizioni non farà niente di tutto ciò: sarebbe sfruttare una tragedia, nel migliore dei casi per farsi pubblicità, nel peggiore per lucrarci su. Stesso discorso per ogni altro tipo di tragedia e affini. Siamo una casa editrice, non la Croce Rossa. Se proprio volete fare una donazione alla Croce Rossa fate una donazione alla Croce Rossa. O a qualche altro ente nel quale avete fiducia. Sono soldi ben spesi*.
Noi continuiamo nel frattempo ad occuparci di poesia e letteratura, il cui dovere è anche occuparsi di questi temi, cercando di fare al meglio il nostro lavoro senza sostituirsi ad altri nel loro: se dopo aver fatto una donazione ad un ente di cui sopra vi avanzassero dieci euro vi ricordo che è aperto il tesseramento 2017 dell’Associazione Culturale Matisklo, di cui trovate i dettagli in questa pagina.
Detto questo, mi auguro che chi sta vivendo in queste ore momenti difficili possa superarli il prima possibile, che chi è impegnato nel gestire la situazione possa farlo al meglio e chiudo con un testo di J. L. Borges, tratta da “La Cifra” che mi sembra appropriato.
Francesco Vico
I giusti (Jorge Luis Borges)
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
* Senza dimenticare che “Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.” (Mt 6,2)